Aulla: un 25 Aprile di Pace e Libertà

9 Maggio 2016, pubblicato da

Aulla ha ospitato la Manifestazione Provinciale per la celebrazione del 71° anniversario della Liberazione dal nazifascismo.

Una mattinata partecipata e patrocinata dalla Regione Toscana, dalla Provincia di Massa Carrara e dall’Unione di Comuni Montana della Lunigiana, che ha visto in prima fila l’Associazione Nazionale Partigiani d’Italia, l’Associazione Nazionale Mutilati e Invalidi di Guerra, l’Istituto Storico della Resistenza Apuana, il Centro Aullese di Studi e Ricerche Lunigianesi, le Associazioni Combattentistiche e tutte le altre rappresentanze militari e non, che hanno dato un importante e fondamentale contributo per restituire agli italiani la pace e la libertà.

Durante la mattinata, guidata dal Presidente della locale sezione dell’Anmig Dino Gerini, è stato reso onore ai caduti attraverso la deposizione delle corone come da tradizione. La banda ha accompagnato ogni passo che le alte istituzioni, insieme ai sindaci, agli assessori, ai portabandiera e alla popolazione tutta, hanno compiuto per ossequiare ogni nonno o nonna, padre o madre, che hanno dato la propria vita per la Nazione.

A intervenire per primo è stata il Sindaco di Aulla Silvia Magnani che si è detta orgogliosa di aver potuto accogliere tale manifestazione nella sua città, che è stata insignita della medaglia d’oro al valore civile per il tributo versato durante la guerra di Liberazione dai concittadini.

Dopo di lei, il Prefetto di Massa Carrara Giovanna Menghini ha ricordato, oltre agli uomini, anche le donne. Un sacrificio, il loro, che solo ultimamente viene veramente ricordato, riportando alla luce tutte quelle vite e forze spese affinché la Liberazione potesse realizzarsi.

E ancora, il Consigliere Regionale Giacomo Bugliani ha dato il suo contributo a questa giornata di memoria e di festa, facendo riferimento a quel Pegaso, simbolo della Regione Toscana, che rappresenta proprio, con le sue ali pronte a spiccare il volo, la libertà tanto agognata e faticosamente conquistata. Una memoria, quella dei nostri avi, che siamo tutti quanti chiamati a custodire affinché venga tramandata alle giovani generazioni. Anche Bugliani, infatti, ha avuto un nonno partigiano, Panfilo, che lo riporta alle sue radici lunigianesi con orgoglio.

Quello di Cosimo Ferri, invece, è stato un intervento più attuale, basato sulla situazione difficile nella quale certi popoli versano, costretti a cercare la speranza nei nostri confini attraversando il Mediterraneo. Niente muri, spiega il Sottosegretario alla Giustizia, ma valori di solidarietà e pace che devono trovare nuovo impulso di fronte a questa realtà.

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