L’ALTRA GUERRA – Terremoto nella Provincia di Macerata
MACERATA – EDITORIALE DEL GIORNALINO SEMESTRALE SEZIONE DI MACERATA della Vice-Presidente Prof. Daniela Meschini.
“ Di queste case non è rimasto che qualche brandello di muro…” Ungaretti parlava della guerra ma ben si addicono i suoi versi a quello che è avvenuto nella nostro territorio. Paesaggi e luoghi amati e frequentati. Per molti sono parte di ricordi belli della giovinezza. In quei luoghi silenti si possono rievocare le risa, i falò di tanti campi estivi. Paesi che in estate diventavano pieni di vita dove tanti ritornano per ritrovare le radici e per placare i ritmi serrati delle città. Insieme con gli splendidi borghi delle nostre montagne il mostro ha portato distruzione anche nelle nostre belle città medioevali e in modo più grave a Tolentino, San Severino e Camerino ma anche a Macerata con tante famiglie senza casa. E’ questo il dramma vero. La casa, il luogo dove ci si rifugia, il luogo protetto, lo scrigno di ricordi e di sacrifici. La casa, segno di gesti quotidiani di intimità. Dopo il boato la casa diventa segno di insicurezza, di precarietà di fragilità. Le nostre montagne laboriose sono anche luogo di aziende piccole e grandi, aziende che producono i nostri prodotti tipici e che ora si stanno impegnando per ritornare alla normalità, perché è questo che il terremoto ha spazzato via, una vita normale fatta di gesti consueti e di luoghi conosciuti e con la provvisiorietà, forte diventa la domanda di senso a cui è difficile rispondere.
TREMA LA VITA
Trema e sussulta la terra
d’un fremito mortale.
Trema e sussulta la vita
che appare fragile
come viola scossa dal vento.
Trema e sussulta il cuore
rapito da paura sorda.
Impotenti innanzi al mostro
che frantuma certezze. (D.M.)