Il 25 aprile a Ferrara

Nella splendida cornice di Piazza Trento e Trieste, davanti alla facciata del Duomo a Ferrara, si è svolta venerdì 25 aprile la cerimonia ufficiale per l’80º anniversario della Liberazione d’Italia.
Sul palco come oratore ufficiale a nome delle Associazioni Combattentistiche e d’Arma, Fatma Carrara, vice presidente dell’ANMIG di Ferrara.
Questo il testo del suo intervento: “Buongiorno alle Autorità civili, militari, religiose, alle Associazioni Combattentistiche e d’Arma, alle studentesse e agli studenti, ai giovani e ai meno giovani presenti in questa magnifica piazza, davanti a questa splendida Cattedrale che non può non farmi ricordare Papa Francesco che ci ha lasciato fisicamente quattro giorni fa le cui parole aleggiano nell’aria come i suoi sorrisi. Un Papa innovatore, ha aperto la Chiesa a cariche importanti alle donne e diceva che: “L’unica guerra che noi dobbiamo combattere è quella contro il male!”. È stato un Papa di speranza. Buon viaggio e grazie Papa Francesco!
Questo 25 aprile è una giornata per me molto emozionante perché mai una donna nella nostra città ha ricevuto l’incarico di parlare a nome delle Associazioni Combattentistiche e d’Arma.
Quest’anno quest’onore è stato affidato alla mia persona, che modestamente, da qualche mese, rappresenta in qualità di Vicepresidente l’Associazione dei Mutilati ed Invalidi di Guerra di Ferrara e che, dopo la rappresentanza delle Medaglie d’Oro, è la prima Associazione, in ordine di precedenza, fra quelle indicate nell’apposito elenco del Ministero della Difesa, per i Valori che rappresenta. Emozionante anche perché l’oratore poteva essere il Comm. Giorgio Pancaldi, mio marito, che aveva già assunto questo onore e che fino a sei mesi fa era il Presidente Provinciale – oltre che Nazionale Onorario di questa Associazione. Giorgio mi ha lasciato un bagaglio di conoscenze di grande rilievo, alimentando un forte rispetto verso le Istituzioni. Rispetto che io stessa cerco di alimentare ogni giorno per tutte le Istituzioni e verso la nostra Bandiera Nazionale, che ne è il simbolo unificante. Emozionante perché come donna, conosco bene la capacità che tutte le donne sviluppano con dedizione e amore, cioè quello dell’avere e prendersi cura. Prendersi cura della salute delle persone, della educazione, della vita sociale e associativa nelle sue diverse espressioni, e anche della sicurezza e della difesa civile della Patria. Il rispetto delle Istituzioni nasce da qui: nel lavoro di tutti i giorni di donne e uomini, che si prendono cura e si preoccupano in modo continuativo, della vita delle Istituzioni, In tal senso uno dei desideri che coltivo è quello di vedere unite le Associazioni che si impegnano di queste diverse attività – pur nel rispetto dell’autonomia delle rispettive scelte, degli Statuti e dei valori che rappresentano – nelle ricorrenze nazionali e nella memoria degli Eccidi fascisti compiuti nel triste passato. Emozionante perché l’autentico momento che unisce è quello della difesa della Costituzione della nostra Repubblica, nata dalla Liberazione della nostra Patria dalla occupazione nazista. Voglio ricordare quanto scriveva Tina Anselmi: “La nostra storia ci dovrebbe insegnare che la democrazia è un bene delicato, fragile, deperibile…Dovremmo riflettere sul fatto che la democrazia non consiste soltanto nelle libere elezioni, non è solo progresso economico: è giustizia, è rispetto della dignità umana, dei diritti delle donne, è tranquillità per i vecchi, è speranza per i figli. È pace”. Ma la pace non c’è, come tutti sapete, non la si vuole veramente.
Per oltre quarant’anni sono stata la confidente – per le funzioni ricoperte nell’Associazione – di giovani uomini, che combattendo sui campi di battaglia hanno letteralmente lasciato sul terreno parte dei loro corpi, della loro salute, della loro giovinezza, per dare a noi la possibilità di vivere per ottanta anni in pace, consegnandoci quella Costituzione che è certamente la più bella del mondo! Loro – i partigiani, i soldati dell’esercito regolare che scelsero di battersi con gli Alleati contro gli invasori nazisti, gli internati militari nei campi di internamento germanici che non vollero giurare fedeltà alla Repubblica di Salò, la popolazione civile solidale – sono stati i primi Resistenti. E come donna sono stata felice di averli ascoltati, aiutati nei loro bisogni giornalieri e oggi di poterli ricordare. erano appartenenti a diversi Corpi Armati dello Stato – qui rappresentati dalle Associazioni – e che io oggi, come donna, rappresento con la voce del cuore. Amiche ed Amici ferraresi, il messaggio che Vi voglio lasciare è quello di preparare la pace, costruendo tutti i giorni la concordia e la pace fra donne e uomini di buona volontà. Un appello, il mio, che rivolgo in particolare ai giovani, costruttori ed animatori di speranza e di un mondo nel quale realizzare finalmente la libertà e l’uguaglianza. Un mondo nel quale la bellezza, la cultura, le opere dello spirito diano un senso di fierezza e di gioia collettiva all’opera creativa dell’uomo. Grazie a tutti voi di avermi ascoltata. Buon 25 aprile, W l’Italia, Forza Europa!”.
INTERVENTO_25_APRILE_2025_FATMA_CARRARA
Rassegna stampa:
https://www.ilrestodelcarlino.it/ferrara/cronaca/la-lezione-del-25-aprile-d9b1d134