Anmig Foligno, 104^ assemblea dei soci, presentazione libro “Viaggio in Abissinia”

15 Giugno 2025, pubblicato da

FOLIGNO – Mattinata piena di avvenimenti importanti quella che si è svolta all’ANMIG di Foligno che ha preso avvio con l’Assemblea Annuale dei Soci, guidata dal presidente regionale Remo Gasperini, durante la quale è stato approvato all’unanimità sia il Bilancio Consuntivo esercizio 2024, sia il Bilancio Preventivo esercizio 2025. L’evento, tenutosi domenica mattina 18 maggio 2025 presso la Sede sezionale di Via Piemarini, 2 in Foligno, si è
svolto, come di consueto, per l’assolvimento dei compiti statutari. L’occasione rappresenta il momento più importante della vita associativa, circostanza propizia per un confronto tra Soci, di socialità, di rafforzamento dell’amicizia, con l’obiettivo principale di fornire la possibilità di esprimere proposte per pianificare attività future.
La Presidente sezionale Fiorella Agneletti nella sua Relazione Morale, oltre ad aver illustrato i vari progetti con azioni operative svolte nell’anno precedente, nel presente e nel prossimo futuro, ha posto particolare attenzione all’aumento sconsiderato degli scontri armati e crisi umanitarie che coinvolgono in maniera diretta o indiretta circa 92 Paesi nel mondo, in un contesto geopolitico dove si registrano 56 guerre attive. Nonostante il momento difficile e complesso che stiamo vivendo – continua la Presidente Agneletti – vogliamo credere che si possa trovare il modo per uscirne, non perdendo la speranza che anche dopo i drammi ed i disastri provocati dalle guerre, come avvenuto nel passato non troppo lontano, ci si può rialzare e che un mondo migliore possa esistere.
Argomenti di grande interesse e di attualità, condivisi ed approvati anche dall’Assemblea. Nel prosieguo dei lavori non è mancata la consueta sezione culturale dando spazio al convegno per la presentazione del libro di Lamberto Maroni Viaggio in Abissinia a cura di Paola Tedeschi, sovvenzionato dall’Anmig locale. Evento significativo nel suo contesto storico che grazie a Stefania Maroni, ci ha offerto l’opportunità di conoscere momenti di vita vissuta da suo padre Lamberto, in un periodo particolare della campagna d’Etiopia che si svolse dal 3 ottobre 1935 al 5 maggio 1936. Il viaggio di Lamberto è descritto nel suo diario dal titolo, appunto, Viaggio in Abissinia in cui il suo racconto si ferma al 2 aprile 1936.
L’esposizione del contesto epocale tracciato dallo storico Angelo Bitti è stato curato con dovizia nei suoi aspetti particolari ed ha reso coinvolgente la narrazione. Una ricostruzione della guerra portata in Etiopia complessa, con spiegazione di eventi e concetti in modo chiaro e puntuale. Conflitto durato pochi mesi a cavallo tra il 1935 e il 1936 dando vita al così detto Impero di Etiopia. E’ un volume estremamente prezioso, afferma Bitti, arricchito
dalle presentazioni della Presidente sezionale Fiorella Agneletti e dal Presidente Nazionale Anmig Claudio Betti il quale, nella sua presentazione, scrive una frase molto significativa e opportuna: “non si tratta solo di un resoconto militare, ma di un viaggio interiore, di una testimonianza che ci permette di osservare la guerra non dalle fredde analisi strategiche, ma dagli occhi di chi la visse sulla propria pelle, con i suoi dubbi e le sue colpe”. Il contesto storico – afferma il geografo Fabio Fatichenti – è stato riassunto in maniera molto efficace e Lamberto Maroni non conoscerà la guerra in prima linea in quanto apparteneva alla sezione di Sussistenza, ma ha lasciato una testimonianza di coinvolgimento emotivo degli stati d’animo, delle speranze, della nostalgia di casa per aver vissuto in terra straniera sette mesi della sua giovinezza soffermandosi, soprattutto, a descrivere il paesaggio “nuovo” che si poneva davanti al suo sguardo, con l’attenta descrizione della realtà che lo circonda. A completamento del suo intervento, il prof. Fatichenti, ha letto una serie di passi del Diario, accompagnandoli con delle immagini. Lamberto Maroni, afferma la figlia Stefania, amava molto la geografia. E fin dalle prime battute, il memoriale di Lamberto Maroni – riferisce Maurizio Coccia nel suo saggio di presentazione – si contraddistingue soprattutto per una limpida analisi paesaggistica, inframezzata semmai da interventi di natura interpretativa, storica, politica, talvolta offerti con sottile ironia. L’elemento che balza all’attenzione del lettore è l’attenta analisi della realtà che lo circonda: la geografia della terra e quella degli astri; gli aspetti climatici e quelli geologici; gli elementi fisici del paesaggio dalle pianure alle montagne, dai fiumi ai laghi, dalle sorgenti agli acrocòri.
Lamberto Maroni, afferma la curatrice del libro Paola Tedeschi, intitola il suo diario Viaggio in Abissinia come se, con il termine Viaggio, prefigurasse un qualcosa di avventuroso, e tale è rimasto anche quando, molti anni dopo, batté a macchina le annotazioni manoscritte, nonostante che quella esperienza, dopo i mesi passati in Africa, non potesse essere più paragonata ad una avventura di conoscenza di luoghi, persone, usi e costumi diversi. Inoltre evidenzia la scarsità di testimonianze pubblicate relativamente al periodo storico in questione citandone autori e titoli. In tutte le presentazioni e introduzioni alle pubblicazioni dei diari di militari in guerra, indipendentemente dal periodo bellico, – conclude Paola Tedeschi – da parte dei familiari è dichiarata la difficoltà iniziale di rendere pubbliche le testimonianze dei propri congiunti. Traspare una riservatezza, un pudore, quasi un senso di “violazione” di una esperienza intima, drammatica. Forse perché, in alcuni casi, è testimonianza di una adesione iniziale, più o meno obbligata, sicuramente condizionata, ad un regime colpevole di aver tolto ai più fortunati gli anni della giovinezza, a molti altri la vita. Secondo le loro testimonianze, coloro che tornarono a casa «non amavano parlare di certe cose… preferivano rimuovere». E Lamberto Maroni ne è una conferma. L’intonazione e l’espressività della voce di Valter Romagnoli nella lettura di alcuni passi del
libro hanno avuto un impatto notevole e coinvolgente, trasmettendo emozioni e significato a tutti i presenti.