A Cerkno con i Mutilati Ed Invalidi di Guerra

5 Novembre 2015, pubblicato da

L’iniziativa dell’Anmig di Monfalcone, presieduto dal Ermando Ferletic, ha riscosso anche questa volta una risposta partecipata.

Una trentina di Soci dell’Anmig del Friuli Venezia Giulia, con la presenza anche del presidente regionale Giovanni Picco, partiti in mattinata da Monfalcone hanno potuto seguire con interesse le spiegazioni sui luoghi e sugli eventi in quella zona strategica di Idria dove dal 1920 al 1943 operavano i soldati italiani.

L’Ospedale di Franja, collocato in una gola strettissima e inaccessibile, è stato un luogo di salvezza e di guarigione anche per molti soldati italiani che, dopo l’8 settembre 1943, si erano dati alla macchia e dispersi fra i boschi della Selva di Ternova.

Molti di loro per non essere deportati nei campi di lavoro in Germania erano andati ad ingrossare le formazioni partigiane jugoslave che erano già presenti in quei luoghi, ed erano aiutate dalle truppe alleate inglesi ed americane che trasportavano i feriti più gravi negli ospedali in Italia meridionale, zona liberata.

Fra i partecipanti c’erano anche alcuni figli e nipoti di Mutilati friulani e goriziani che avevano ricevuto amorose cure dalla dott.ssa Franja Bojc Bidovec (1913/1985) e dal dott. Viktor Volcjak che si erano attivati per curare le ferite e le menomazioni di ben 578 combattenti degli aspri combattimenti del 1943/1944.

Questo ospedale nonostante tutte le ricerche fatte dai soldati tedeschi per smantellarlo ed i bombardamenti subiti, è rimasto attivo sino al 1945.

I visitatori hanno potuto personalmente constatare l’inaccessibilità di quei luoghi dove dei sistemi di scale mobili impedivano ad eventuali nemici di accedere all’articolato complesso ospedaliero. Dopo l’alluvione di alcuni anni fa che l’aveva distrutto, è stato perfettamente ricostruito data l’importanza storica per le popolazioni slovene.

La visita della cittadina di Idria ha completato la giornata dando la possibilità ai partecipanti di vedere il museo dei famosi merletti e della miniera di mercurio patrimonio dell’imperatore d’Austria ed attiva sino dal 1500.

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