Assemblea di Terni, messa del cappellano militare con l’altarino da campo

Assemblea Terni

12 Ottobre 2016, pubblicato da

TERNI – Domenica 2 ottobre 2016, dalle 10.30, presso la Tenuta Marchesi Fezia, si è svolta l’Assemblea annuale della Associazione Nazionale fra Mutilati ed invalidi di Guerra e Fondazione. I lavori della giornata si sono aperti con una Messa in onore di tutti i caduti della prima guerra mondiale, officiata dal cappellano militare dell’Umbria don Aldo Nigro, il quale ha celebrato usando un altare da campo in dotazione della sezione Anmig di Perugia. All’assemblea di Terni, il presidente Andrea Corvi  ha invitato i colleghi delle altre sezioni umbre ed erano presenti  Rita Bacoccoli di Perugia, Fiorella Agneletti di Foligno, Adriano Tofi di Assisi,  Paolo Berretti di Città di Castello, Marco Capacciola Castiglione del Lago e il presidente regionale Remo Gasperini.

Nel corso dell’assemblea il presidente dell’Anmig Terni Andrea Corvi e il presidente regionale Remo Gasperini hanno illustrato le variazioni allo Statuto dell’Associazione, approvato durante l’ultimo congresso straordinario, che permetterà, a partire dal prossimo anno, in cui l’ANMIG festeggerà i cento anni dalla fondazione, l’adesione alla Associazione come simpatizzanti e sostenitori tutti coloro che condividono i valori e le finalità della nostra Anmig. Durante il convivio seguito all’assemblea significativo l’intervento del socio storico Giuseppe Valentini, 94 anni,  che ha ricordato alcune sue esperienze di guerra in Africa e letto alcune poesie che ancora oggi scrive.

APPROFONDIMENTO Gli altari da campo benedetti da Papa Benedetto XV, furono consegnati ai Cappellani militari del Regio Esercito Italiano nel corso della prima guerra mondiale. Il Generale Luigi Cadorna, con una circolare del 12 Aprile 1915, ripristinò l’assistenza religiosa con l’assegnazione di un cappellano ad ogni reggimento di fanteria, di granatieri, di bersaglieri, di artiglieria e uno ogni battaglione di alpini e guardie di finanza (quando vennero creati gli i reparti di arditi, anche questi ebbero il loro). Un cappellano era altresì presente negli ospedali, negli ospedaletti da campo, nelle sezioni sanità, nei treni ospedali, negli ospedali di riserva e territoriali (indicativamente un cappellano ogni 400 posti letto). Tre furono le Medaglie d’Oro assegnate ai Cappellani Militari durante il conflitto, tra i nomi famosi ricordiamo don Angelo Giuseppe Roncalli, poi Papa Giovanni XXIII, Giovanni Forgione, il futuro San Pio da Pietralcina e padre Agostino Gemelli.